FILOSOFIA E MEDICINA.
DA IPPOCRATE AD ARISTOTELE
Dr. Stelio Mazziotti di Celso[1]
Premessa
La storia della medicina, come quella della conoscenza in generale, rappresenta il tentativo del soggetto uomo di svelare ed interpretare i “segreti” del suo ambiente oggettivo e lo fa ponendosi domande e proponendo soluzioni e metodi di ricerca.
In particolare, in medicina, la visione della sofferenza, sia osservata nel malato o nella sua malattia, assume una notevole importanza per l’impostazione metodologica e addirittura per le finalità dell’intervento terapeutico che, come sappiamo, può essere vitalista (omeopatia) o organicista (allopatia) con risultati e finalità diversi per l’economia biologica di quel malato storico.
Il medico deve in ogni caso applicare la sua arte secondo discernimento e metodo guidato dalla sua conoscenza ed esperienza.
Insomma, un medico innanzitutto filosofo che sappia orientare il proprio pensiero per una giusta strategia terapeutica del malato a lui affidato.
Premesso ciò, avere tra di noi un medico che proveniva proprio dalla formazione umanistica filosofica, il Dr. Stelio Mazziotti, è stato un arricchimento per tutti in quanto i suoi interventi portano il medico a riflettere sulla giusta scelta terapeutica consapevole e responsabile in piena autonomia di pensiero e fuori dal meccanicismo, spesso imposto attraverso LLGG periodiche e mutevoli, in disaccordo con l’art. 12 del codice di deontologia medica.
Ho chiesto al collega Mazziotti di partecipare periodicamente al nostro blog e a guidarci nella conoscenza del pensiero filosofico nella sua speculazione nell’Arte medica.
Buona lettura
Carlo Melodia
Prima parte
Iatros philosophos isotheos è una famosa frase attribuita ad Ippocrate: il medico che è anche filosofo è simile a un dio.
Nell’antichità classica la Medicina e la Filosofia erano discipline intimamente connesse.
La scienza è scaturita dalla filosofia, come già il lògos proveniva dal mìtos. E ciò è avvenuto in due direzioni. L’una è quella del metodo deduttivo di Pitagora, che metteva la matematica al centro del discorso scientifico, potendo così trasformare un sapere pratico in un sapere astratto, una scienza basata su dimostrazioni rigorose. L’altra è quella del metodo induttivo, dove soprattutto Ippocrate fondò la medicina sulla capacità di osservazione del medico.
La via del razionalismo indicata da Pitagora ebbe poi tra gli altri due sviluppi: quello idealistico di Platone e quello materialistico di Democrito. Dell’uno riteniamo importante la distinzione che Platone fa, ne Le Leggi, tra il medico degli schiavi e il medico degli uomini liberi. Secondo Platone, esistono due tipi di medicina: quella adatta agli schiavi per i quali è sufficiente eliminare i sintomi, dato che essi devono tornare quanto prima al loro lavoro; e la medicina per gli uomini liberi, attenta non solo ai sintomi ma anche all'anima del malato, che verrà approfonditamente interrogato e a cui verranno date spiegazioni e consigli.
La scienza democritea è invece l’inizio del meccanicismo, applicabile anche in medicina. Se l’anima materiale e il corpo possono essere ricondotti ad un insieme di atomi, è possibile intervenire sul funzionamento di queste aggregazioni e disaggregazioni di atomi.
Ciò che tuttavia fa della medicina quella peculiare sinergia di arte e scienza è il metodo induttivo, così come descritto da Ippocrate. Il metodo induttivo di Ippocrate consisteva nel partire dall'osservazione meticolosa e sistematica dei sintomi e dei segni di una malattia per poi formulare una diagnosi generale e trovare cure efficaci. Alle hypotheseis, assiomi filosofici astratti, Ippocrate sostituisce l’esperienza clinica concreta. La ricerca delle cause naturali prende definitivamente il posto di spiegazioni soprannaturali, come per esempio nel caso dell’epilessia, di cui si nega l’origine divina.
L’observatio, che oltre che osservazione è anche cura ed attenzione, viene prima della ratio, che trova spiegazioni in rapporti quantitativi. In greco: la peira viene prima del logos. Il malato, prima della malattia, deve essere l’attento oggetto di osservazione di un medico. La conoscenza del malato non può essere ridotta ai principi meccanici della malattia, ma deve mettere in campo la forza vitale del malato ed il suo contesto, ciò che richiede un impegno anche etico del medico. Ed anche la responsabile consapevolezza dei limiti della Medicina stessa: primum non nocere.
La medicina ippocratica è anche una medicina olistica: i medici ippocratici vedevano la malattia come un evento che si verifica nel contesto della vita del paziente nel suo complesso, e orientavano la terapia al ristabilimento delle condizioni e delle difese naturali del paziente e al ripristino del suo rapporto con l’ambiente circostante.
Colui che ha poi riunito metodo induttivo e deduttivo, razionalismo ed empirismo nella loro possibile interazione è stato Aristotele: per il quale la deduzione da verità evidenti non può essere disgiunta dall’osservazione accurata ed attenta dei dati sensibili.
Come Ippocrate è il fondatore della medicina, Aristotele può essere considerato il fondatore della biologia. Aristotele è considerato il fondatore della biologia scientifica per il suo metodo basato sull'osservazione empirica e la classificazione sistematica. Aristotele ha integrato la Medicina nel più ampio quadro della Filosofia Naturale. La Medicina è una scienza pratica, che comunque sostanzialmente si sovrappone alla Fisica, che è, come scienza della Natura, una scienza teorica.
Tra il dualismo di Platone ed il materialismo di Democrito, Aristotele ha inoltre potuto riconoscere anima e corpo come due parti distinte ma unite nell’uomo, che è sinolo di Materia e Forma, di Potenza ed Atto. Al centro della biologia di Aristotele c’è il concetto di entelechìa: termine che indica la peculiarità del vivente nel suo intrinseco compito di realizzare la propria autonoma finalità. Entelechìa è la via della piena realizzazione. Il che pone al medico il compito di guarire non solo meccanicamente eliminando i sintomi, ma di mettere in condizione il paziente di raggiungere gli scopi superiori della sua esistenza.
Continua…
[1] Stelio Mazziotti di Celso, Napoli 1965. Dopo una prima laurea (1988) in Filosofia, ne ha conseguita una in Medicina (2015), per amore della Medicina Omeopatica. Docente della LUIMO, autore di numerosi articoli pubblicati sul blog della CeMON, Generiamo salute.

