Estate 2022

Cari Amici,
tradizionalmente, agosto rappresenta un momento di libertà collettivo dal lavoro e i più fortunati abbandonano le città per mete agognate e per ritrovarsi.

In realtà oggi ci forziamo nel rientrare nelle nostre tradizioni di vita, che rappresentano i nostri riferimenti, in quanto siamo di fronte ad una perdita costante di ancoraggi storici e di tradizioni e ad una confusione subentrante in tutti i campi.
L’esercizio della visione omeopatica, alla quale siamo formati, nel costante studio antropologico, ci privilegia nell’osservazione imparziale di noi stessi e del mondo in cui ci muoviamo e ci consente di sfuggire all’ipnosi frontale e alla soggezione e suggestione di schemi lineari logici, della fisica dei sistemi semplici. Essi sono lontani dal senso reale della vita dell’uomo intesa come fenomeno complesso nella sua risonanza fisica, mentale e spirituale.
Gli antichi filosofi costruivano la percezione dell’immagine del mondo e del suo significato unitariamente e dinamicamente. Basti pensare al concetto di “forma” di aristotelica memoria o all’olismo ippocratico.
Osserviamo che sempre più, nel periodo del positivismo, la “ragione” ha assunto una indipendenza dall’intelletto in modo e per finalità strumentali.
Intelletto che oggi osserva impotente l’ineluttabilità della deriva tecnica analitica, acritica e autoreferenziale che riduce la persona ad un oggetto e quindi alla perdita di quella individualità intrinseca nel soggetto uomo lontano dal poter essere “misurato” attraverso i parametri meccanicistici propri dei ragionamenti lineari e quindi autoreferenti e parziali.
Osserviamo che uno stesso evento, di qualunque natura, può essere spiegato in modo differente applicando la logica dei sillogismi; basta partire da un assioma errato per arrivare secondo logica ad un certo risultato che si vuole sostenere.
Se rileggiamo nel tempo le affermazioni dei cosiddetti scienziati su un certo fenomeno scopriamo differenti interpretazioni “secondo scienza”. Ognuna di queste determinazioni scientifiche, accettata nel momento storico, viene spesso ribaltata da altre, come aggiornamento, sempre nel nome della scienza.
Scienza che, nella sua visione ristretta dell’ambito osservato, secondo lo schema lineare, nel momento storico di validazione, però, non ammette discussioni critiche osservazionali o, nel caso nostro, della visione unitaria del malato nel suo essere soggetto e quindi complesso dinamico!
Gli strumenti tecnici basati su presupposti di uniformità dell’oggetto studiato in pratica sono diventati i riferimenti autoreferenziali e questo sovvertimento dei ruoli risulta evidente in ogni piano della nostra esistenza.
È inutile analizzare separatamente gli avvenimenti, anche quelli sociopolitici, come espressione di causa ed effetto separati dal resto. In realtà all’osservatore attento ogni fenomeno ha carattere di unitarietà!
In questa girandola impazzita della vita degli ultimi anni va riconquistata la centralità che è in noi e che percepiamo come guida esistenziale, “observatio et ratio”, piuttosto che nelle formule artefatte volatili della “ratio” preconcetta. Solo l’intelletto è in grado di ritrovare la “ratio” dell’osservazione e tradurla secondo epistemologia caso per caso.
Siamo fiduciosi che la forza intrinseca della essenza della natura umana, espressione e fenomeno del disegno cosmico, non lo dimentichiamo, possa alla fine riaffermare la propria dignità!
A presto,

Carlo Melodia

24 luglio 2022